Un po’ di tempo fa il signor Claudio Polonia risultò vincitore di gara per l’assegnazione dell’impianto sportivo comunale nella frazione di San Cassiano a Vico. L’aggiudicazione imponeva al signor Polonia la realizzazione a proprie spese di migliorie, quale la messa in opera di campi di calcio in sintetico, un impianto per il gioco del Padel e altro ancora. Al fine di costruire quanto promesso, ebbe a chiedere le preventive autorizzazioni, che riguardavano, in primo luogo, il Settore dell’Edilizia Sportiva, che si espresse favorevolmente nel merito della questione e in secondo luogo l’ufficio dello Sport al quale, pare, furono trasmesse quelle conclusioni. Occorre sottolineare che la guida politica di quel Settore Dipartimentale è stata affidata dal sindaco di Lucca dottor Mario Pardini, all’ex forzista oggi “difensore di Lucca” assessore Fabio Barsanti.
Il precitato “combattente”, fino a poco più di un anno fa, pare fosse impegnato nel ramo del commercio, più che altro si occupava di giacchette, maglioni e calzoni, ma da quando il sindaco di Lucca Mario Pardini ha vinto con maestria le ultime “amministrative”, è stato nominato assessore.
Tornando a noi, il parere favorevole di cui sopra, pare, purtroppo, si sia incagliato su qualche scrivania dell’Ufficio dello Sport e al signor Claudio Polonia non è mai arrivato, come viceversa avrebbe dovuto.
Per tal causa, pur in mancanza del suddetto giudizio favorevole, lo “scalpitante signor Claudio Polonia” volle presentare ugualmente le autocertificazioni di rito e, attesi i tempi di legge, procedette nell’esecuzione delle opere di miglioramento promesse in fase di gara, pena la decadenza dell’incarico.
“E’ qui che cascò il miccio”, l’amministrazione sostiene che i lavori eseguiti sono abusivi, il signor Claudio Polonia afferma, invece, che le opere eseguite, salvo pochi dettagli, sono in regola.
Giunta sul posto la polizia municipale in esecuzione di un mandato ricevuto dagli uffici, verbalizzò i presunti abusi, con le conseguenze che gli addetti ai lavori conoscono, tra cui la revoca della succitata concessione.
La questione, poi, è passata in mano ai legali del signor Claudio Polonia e chissà quando giungerà a termine.
Non sembra, per ora, che la revoca del permesso per la gestione dell’impianto, rilasciato a suo tempo al signor Claudio Polonia, sia già operativa, così i tanti ragazzi della Società Real Accademy Lucca, che frequentano quella struttura più o meno gratuitamente, potranno continuare a farlo.
Non si capisce, però, tanto rigore da parte dell’amministrazione comunale nel valutare la questione trattata, poiché in altre situazioni è parsa piuttosto elastica, per cui le modalità adottate fanno nascere qualche riserva sull’intero percorso della diatriba.
E’ per tal causa che oggi vogliamo rifarci ad una passata polemica che riguardò le “scuole comunali”, promossa a quel tempo dal consigliere d’opposizione Remo Santini che in sede di Commissione di Controllo e Garanzia da lui stesso presieduta, cercò di capire se gli edifici in parola possedessero le necessarie caratteristiche di regolarità tecnica.
Qualcuno invocò pure una Commissione d’Inchiesta, che analizzasse le origini della questione, ma purtroppo non venne mai formata, diversamente si sarebbe potuto approfondire ogni aspetto.
Oggi, però, alla luce dei fatti emersi vale la pena rivisitare le tematiche di quei giorni, analizzando in parallelo il severo rigore attuato per la “questione Polonia” e la tolleranza per la vicenda “scuole comunali”.
Nella nostra analisi, ripartiamo dall’ultimo capoverso di una vecchia lettera datata 15 novembre 2017, inviata ai suoi colleghi via mail dal geometra Marco Acampora, che recita:
“Ci si dimentica sempre che,a parte quei 25 edifici scolastici rettificati e corretti nel corso di questi anni per eliminare le imprecisioni e gli abusi subiti, la buona partenza di ogni fascicolo consiste nel sistemare tutti gli altri edifici i cui progetti presenti nei vecchi fascicoli e nell’archivio del computer, sono difformi dallo stato di fatto e ogni opera successiva va a sommare abuso su abuso”.
Essendo dotati di comune intelletto, per cui quando si legge di …abusi subiti…..ogni opera successiva va a sommare abuso su abuso, vuol dire che sugli edifici scolastici di cui si parla, sussistono delle irregolarità, per cui è complicato pensare ad errori di disegno.
A detta della dirigente del settore, ingegner Antonella Giannini viceversa, quella nota non significa che sugli edifici scolastici ci siano stati abusi, bensì errori di disegno, precisò infatti che “nell’opera di digitalizzazione dei documenti avvennero degli errori che hanno costretto i dipendenti comunali a mettere a posto i disegni”.
Prendiamo atto di questo curioso atteggiamento dirigenziale, comunque nell’ambito della trasparenza che tutti ci accomuna, al fine di fugare ogni dubbio, dovrebbero essere resi pubblici dall’ufficio preposto, per chi ha interesse di vedere, tutti gli elaborati grafici relativi agli edifici che ospitano le scuole comunali (approvati in origine e successivamente corretti).
Facciamo dunque appello di supporto all’attuale assessore Remo Santini, che in un passato non troppo lontano tanto si spese con la fortuna di un gatto in tangenziale, dovuta probabilmente alla sua scarsa conoscenza della materia, affinché finalmente oggi questa intrigata faccenda possa essere chiarita.
E’ a questo punto però, che all’Ingegner Antonella Giannini dobbiamo in forza di quanto riferito, le seguenti domande:
1. dato che i documenti da mettere a posto, in riferimento all’ultimo capoverso della mail Acampora sono molti, per cui la spesa per la presunta correzione di quegli atti è stata necessariamente elevata, chi furono gli autori di queste superficialità?
2. Chi furono in tempi passati, i responsabili tecnici dell’Ufficio?
3. Quali provvedimenti sanzionatori sono stati assunti, nei confronti degli autori degli errori?
4. Quanto è costata l’intera opera di correzione?
5. Preso atto che solo in questi ultimi anni l’opera di ricomposizione è stata ultimata. prima del novembre 2017 gli importi delle opere di manutenzioni degli edifici scolastici di cui si parla, atteso che la consistenza dei medesimi non era ben definita, sulla base di cosa e come vennero liquidate?
6. Il ruolo da Lei ricoperto all’interno dell’amministrazione, prima di essere Dirigente del Settore dei Lavori Pubblici, fu quello di responsabile tecnico dell’Ufficio Edilizia Scolastica?
7. Lei ingegnere conoscerà senz’altro gli articoli n° 56 e 57 del Regolamento Edilizio Comunale, con riferimento a quelle norme, può garantire che gli stati di progetto uniti alle delibere dell’amministrazione, che hanno consentito la costruzione degli edifici scolastici, risultano conformi allo stato di fatto?
Comunque la si pensi, appare incontrovertibile, che nella gestione dei progetti degli edifici scolastici ci siano state almeno superficialità, non sappiamo dire di quale consistenza, ma certamente delle complessive leggerezze.
Sappiamo che l’Ufficio Tecnico Comunale è composto tra l’altro da ingegneri, architetti, geologi, geometri e disegnatori, per cui potrebbe espletare autonomamente qualsiasi incarico, dalle parole della dirigente ingegner Antonella Giannini pare emergere invece, che ogni progetto sia stato eseguito fuori sede, il fatto è dovuto alla scarsa fiducia nel personale dipendente o a che cosa?
Gli affidamenti di quei progetti, perlomeno mal disegnati, ebbero un costo che gravò sull’erario comunale, il fatto rilevante è che fino a pochi anni fa, nessuno ebbe a verificare quelle incerte situazioni, come mai?
Facciamo sapere all’ingegner Antonella Giannini, che per quanto supponemmo in passato ci chiamò ignoranti, sappia che prima di elencare i nostri dubbi, ci siamo rivolti a persona esperta del mestiere, con un elevato curriculum, che nulla rammenta l’appellativo che lei ci assegnò.
Ricordiamo all’ingegner Antonella Giannini che le nostre supposizioni, che lei chiamò illazioni, sono dipese dal particolare modo di esprimersi del Responsabile del Servizio Geometra Marco Acampora, nominato in quella funzione, attraverso una sua disposizione dirigenziale.
Nell’anno 2017 a seguito di alcune segnalazioni dei genitori degli alunni, si disse che furono effettuare verifiche sulle scuole comunali, allertando le Commissioni Consiliari della Cultura e Lavori Pubblici, nel frangente pare non furono rilevati problemi di staticità nelle scuole.
Quella verifica in ogni caso non dimostrò che gli edifici scolastici presi in esame erano coerenti con i progetti approvati in origine.
La mail Acampora è datata 15 novembre 2017, per cui le correzioni di cui si parla, con ragionevole convinzione, sono successive a tale data, domandiamo allora all’attuale assessore ai Lavori Pubblici Nicola Buchignani e alla dirigente del settore ingegner Antonella Giannini:
1. di quelle verifiche esiste un verbale?
2. Quei sopraluoghi furono effettuati valutando lo stato di fatto, i progetti originari, o quelli contenenti errori di disegno/presunti abusi?
3. L’idoneità statica di un edificio, di solito datato, si chiede quando non ha in dote il collaudo o il certificato di regolare esecuzione, derivante dalla conformità alle normative ed è rilasciato da un Ingegnere. Il quale dopo la visita tecnica, per verificare il funzionamento statico, effettua se lo ritiene necessario le prove di carico sulle strutture più importanti, qualora le deformazioni sotto carico o i requisiti delle strutture vengono giudicate positivamente, redige una relazione e rilascia il certificato di idoneità statica.
4. Ciò detto, chi si assunse l’onere di affermare l’assenza di problemi di staticità nelle scuole comunali e sulla scorta di quale documentazione tecnica?
In forza di questa narrazione, vorremmo sapere dai responsabili politici dell’amministrazione coinvolti nella faccenda, quali siano le ragioni che hanno condotto a predisporre accurati controlli alla struttura sportiva gestita dal signor Claudio Polonia, in contrapposizione alla particolare comprensione posta in atto, circa le probabili carenze degli edifici scolastici comunali.
Restiamo in attesa di chiarimenti.